Il prestito sociale: cosa continuano a raccontarci

Oggi parliamo di prestito sociale, e siccome non siamo degli esperti, ci facciamo aiutare dal notiziario di dicembre 2014 di Coop Nordest. Quanto virgolettato è ripreso letteralmente dal notiziario stesso, che trovate a questo link.

Innanzitutto "il prestito sociale è [...] una forma di finanziamento della cooperativa da parte dei propri soci". Le cooperative utilizzano questa forma di finanziamento che "è stato concepito per ovviare ai limiti che la normativa pone alle cooperative nel ricorso al mercato finanziario, cui invece accedono le società ordinarie." Ora a noi non è chiaro quali normative impediscano ad una cooperativa di recarsi in banca e chiedere un finanziamento o un mutuo bancario così come fanno tutte le società ordinarie, come srl, snc, spa, etc. Se qualche esperto vuole aiutarci a capire il senso di questo passaggio, gliene saremmo grati.

"I prestiti da soci [...] sono disciplinati sia dalla legge fiscale [...] che dalle autorità monetarie e creditizie [...] e Banca d’Italia che hanno posto vincoli e limiti alla raccolta. In particolare l’ammontare complessivo dei prestiti sociali non deve eccedere il limite del triplo del patrimonio". Di quale patrimonio stiamo parlando? Del patrimonio netto della sola cooperativa o del patrimonio netto risultante dal bilancio consolidato, ovvero quello che comprende sia la cooperativa che le sue controllate? Perché, come ha cercato di spiegarci Adeo Cernuta all'assemblea del 19/12/2014, se io faccio delle operazioni intra-gruppo posso "trasferire" il depauperamento del patrimonio cooperativo a società esterne alla cooperativa stessa, ma da questa controllate. In questo modo, questa perdita di valore sarà evidente solo dal bilancio consolidato e non da quello di esercizio. Facile no? Immaginate quanto sia facile per un socio coop capire un bilancio d'esercizio, e adesso andate a dirgli che dovrebbe leggersi anche il consolidato!

"I prestiti sociali non sono depositi bancari, ma finanziamenti fatti dai soci alle proprie cooperative, che sono società commerciali a tutti gli effetti, e come in ogni società commerciale, la garanzia di qualsiasi prestito che viene raccolto è data dalla solidità patrimoniale della società, e dalla sua capacità di generare ricchezza." Quindi, quando ci spiegano che "il prestito sociale è garantito", significa che è garantito dalla cooperativa che lo emette. Da nessun altro, nè Stato, nè associazioni cooperative, nè fondi interbancari, nessuno garantisce questo prestito se non chi lo emette. E ci mancherebbe che non lo garantisse neanche l'emittente!!!

"Va poi ricordato che nel caso un socio chieda la restituzione delle somme prestate, tali somme sono prontamente liquidabili: il socio che chieda il rimborso, totale o parziale, può ottenerlo con un preavviso di 48 ore." In realtà, soprattutto se si tratta di importi non elevatissimi, spesso il socio viene liquidato immediatamente (pare che esistano addirittura degli sportelli tipo bancomat). Questo, che apparentemente sembra un vantaggio per il prestatore, in realtà rappresenta il grande equivoco che lo porta a credere che i soldi siano lì, in una specie di cassetto che è parente stretto del conto corrente, pronti per essere prelevati quando lo desidera.

Comunque, chi legge questo articolo all'interno del notiziario Coop Nordest, comprende chiaramente che il prestito sociale NON è un conto corrente o un libretto al risparmio o simili. Chi invece si limita a buttare un occhio sull'ultima pagina dello stesso notiziario, scopre che...

Ebbene sì, c'è chi ha un tristissimo e grigissimo conto corrente, e c'è chi ha il fantasmagorico ri_Money conto, cioè una carta che ha le stesse funzionalità del conto corrente ed in più ti permette di ottenere gli interessi del prestito sociale.

Chiaro, no?